C’erano tutti, Angela, Leonardo, Gabriele e uno a cui non si era trovato il tempo neanche per un nome e che per praticità fu chiamato genericamente Il Tipo. Il Tipo se ne stava tutto silenzioso in un angolo del frigo, tra un petto di pollo tutto-muscoli che si diceva fosse gonfio di steroidi e una malinconica cipolla lasciata lì a marcire. A un tratto la porta del frigo si aprì, un’ondata di luce si sprigionò e una mano minacciosa apparve dall’alto. “Dio dà e Dio prende” stava pensando Il Tipo, e proprio mentre stava finendo di articolare quel pensiero e una goccia di condensa lo stava attraversando come un granello di sabbia in una clessidra, la Mano lo afferrò e un urlo gli si stampò sull’alluminio: “Mi sto consumando!”.
© Rodolfo Veneziani
Seguimi su Facebook