L'isola dei famosi - La Scatola Nera blog letterario

L’isola galleggiava nell’oceano come sospesa in un sogno, una notte senza luna la accerchiava e un puntino di luce brillava sul suo lato est, era il set che la troupe televisiva stava allestendo per il nuovo collegamento. Il proiettore tagliava in due l’oscurità che si annidava sul bordo del potente fascio di luce in attesa di riappropriarsi dello spazio che le era stato strappato, e uno fitto sciame di insetti di vario genere gli girava attorno, come ipnotizzato, generando un costante crepitìo di piccoli corpi che si schiantavano impazziti.


I concorrenti, sette tizi un tempo famosi, stavano seduti in quel puntino luminoso nel nulla, a quarantacinque centimetri di distanza l’uno dall’altro, aspettando il collegamento: il labbro gonfio di silicone di Simona tremava tra i pettorali pendenti di Alex e gli zigomi disperatamente pronunciati di Carmen. La diretta iniziò e le smorfie mutarono in sorrisi mentre gli applausi si riversavano a ondate dagli altoparlanti nel silenzio dell’isola, sommergendola a poco a poco. Poi arrivò il verdetto:

– Simona sei stata eliminata!

Quelle parole penetrarono la scatola cranica di Simona, le riverberarono dentro e poi fuggirono via assieme al suo sorriso artefatto. Poi la diretta si interruppe per la pubblicità e allora Simona si alzò e cominciò a camminare sulla sabbia, senza una direzione ben precisa; a un certo punto sentì un suono lontano, come una specie di ruggito, e attirata prese a camminare in quella direzione distaccandosi dall’area illuminata, finchè lo raggiunse: era l’oceano. Allora Simona, senza neanche spogliarsi, si lasciò andare nell’acqua scura e, tra la notte e il ruggito incessante dell’oceano, scomparve.

© Rodolfo Veneziani

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